Una vita che rinasce
Nessuno può immaginare che cosa possono essere tanti anni di guerra, nessuno che non abbia provato o visto con i propri occhi può avere la percezione di tanta sofferenza. Un paese già povero, per… anni di colonizzazione, dopo trent’anni di guerra civile è completamente distrutto nelle sue strutture sociali ed economiche. Non ci sono le case, non ci sono le scuole, non ci sono gli ospedali. Ma c’è tanta gente, tanti bambini, che hanno voglia di ricominciare a vivere, a far rifiorire la vita nelle loro semplici giornate, nelle loro povere case, nei loro piccoli villaggi. Per ogni avvenimento si danza e si canta, per ogni festa ci si raduna e ci si ritrova insieme e ci si dimentica, quasi come per incanto, della grande miseria. La guerra è finita e la gente guarda a noi, un gruppo di donne che abitano in cima alla collina, donne che con la stessa semplicità e con la stessa voglia di vivere hanno preso in mano la zappa e hanno cominciato a coltivare banane, caffè e mais
Abbiamo poi cominciato a dare lavoro alla gente dei villaggi intorno, ma ciò non è sufficiente: i loro bambini sono spesso malati, non hanno la scuola, non hanno una casa decente.
Così è cominciata la ricostruzione dei villaggi, l’apertura di qualche centro medico, di qualche scuola. Tanti aiuti, tanti progetti, tanta, veramente tanta, la gente che ci sta aiutando e continua ad aiutarci.
Una gara di solidarietà che ci sbalordisce sempre più e ci fa innalzare a Dio il nostro ringraziamento e la nostra lode. |