Il monachesimo nasce nel sec. IV in Egitto.
I primi monaci, che cercavano una profonda comunione con Dio,
si ispiravano solo al Vangelo. “Respirate sempre Gesù Cristo”,
diceva Sant’Antonio, il grande Padre dei monaci, ai suoi
discepoli.
Nel VI secolo risplende la figura di San Benedetto. La sua
Regola, tutta permeata di equilibrio e sapienza, cerca di armonizzare
l’ideale monastico con il genio dei popoli occidentali.
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Lungo i secoli, sotto la Regola benedettina, nascono quasi
tutti i monasteri occidentali. Il messaggio di San Benedetto,
attraverso la testimonianza di monaci e monache, è stato lievito
di civiltà per tutta l’Europa.
Nei VI secolo, il monachesimo si fa un mezzo potente di rinnovamento
spirituale e sociale. La riforma monastica dei secoli XI e
XI, portò un elevato numero di monaci a scoprire la purezza
delle loro origini come segno di fecondità dell’ antico
tronco benedettino.
Cîteaux ha il suo fondamento nella riforma monastica
del secolo XII, per opera di tre monaci benedettini, Roberto.
Alberico e Stefano.
Mossi dallo Spirito di Dio, lasciarono il monastero di Molesme
(Francia) e andarono ad installarsi nella foresta della Borgogna.
Lontano dagli sguardi degli uomini, in quel luogo solitario,
cercavano di vivere con maggiore fedeltà la Regola
di San Benedetto.
Una lunga storia quella che da san Benedetto arriva fino a
oi, una storia carica di santità e ricca di tradizione, sulla
quale in questi anni difficili abbiamo appoggiato i nostri passi,
certe della sua solidità.
In primi passi di una comunità sono sempre faticosi
e carichi di imprevisti.
Per noi è stata ed è ancora in atto una vera
e propria Odissea per poter realizzare il sogno di costruire
un vero monastero.
Nasoma Y’Ombembwa:
l’odissea monastica nel quarto mondo
È il 1978: ritornano le prime tre sorelle angolane dopo 12 anni di formazione in un monastero spagnolo. Un gruppo di ragazze le aspetta e iniziano così i primi passi di una vita monastica trappista in Angola.
1980: si aggiungono alle prime tre altre tre sorelle italiane del Monastero di Valserena e inizia la fondazione vera e propria.
Entreranno poi altre giovani, perseverando alcune, e tra le molte difficoltà della guerra e della situazione sociale ed economica, la comunità continuerà lentamente a crescere e mettere radici.
Come tutti i figli di San Benedetto, anche Nasoma Y’Ombembwa inizia a irradiare uno spirito di trasformazione intorno a sé:..
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